F.A.Q.

Ambiente

  1. Cos’è la Valutazione di Impatto Ambientale?

    La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno strumento decisionale di cui si avvalgono le autorità competenti per valutare i progetti di realizzazione e/o ampliamenti di impianti industriali, di realizzazione e/o ampliamenti delle vie di comunicazione e di tutte le opere elencate nell'allegato A del DPR 12/04/1996 o nelle varie normative regionali sulla VIA.

    All'interno del processo di valutazione di impatto ambientale si considerano tutti gli effetti diretti ed indiretti di un progetto, e delle sue principali alternative, sull'uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque superficiali e sotterranee, sull'aria, sul clima, sul paesaggio, sui beni materiali e sul patrimonio culturale, sociale ed ambientale.

    La Valutazione di Impatto Ambientale è un processo decisionale che coinvolge non solo gli enti istituzionali, ma anche il pubblico e tutte le parti interessate.

    E' pertanto fondamentale curare non soltanto la parte tecnica del progetto, ma anche la comunicazione con il pubblico e gli enti istituzionali, in modo da coinvolgere tutte le parti interessate, spiegare gli impatti (positivi e negativi) dell'opera, al fine di gestire i conflitti che la realizzazione di un'opera porta con sé.

    Come primo passo del processo di VIA, il committente è obbligato a redigere, in collaborazione con gli enti istituzionali che valuteranno il progetto, uno Studio di Impatto Ambientale, cioè uno studio comprendente dati, analisi e informazioni, quali:

    · descrizione del progetto;

    · descrizione delle principali alternative prese in esame dal committente, motivazioni della scelta progettuale sotto il profilo dell'impatto ambientale e comparazione tra le alternative prese in esame e il progetto presentato;

    · descrizione delle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto importante del progetto proposto;

    · descrizione dei probabili effetti rilevanti del progetto proposto sull'ambiente;

    · descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile compensare rilevanti effetti negativi del progetto sull'ambiente;

    Tale studio verrà successivamente valutato da parte delle autorità competenti nell'ambito del processo di Valutazione di Impatto Ambientale.

     

  2. Che cosa si intende per sito contaminato?

    L’articolo 2 del D.M. 471/99 definisce come sito contaminato un sito che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche-fisiche o biologiche del sottosuolo o delle acque superficiali o di quelle sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente naturale o costruito. E’ contaminato un sito nel quale anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nelle matrici ambientali è superiore ai valori di concentrazione accettabili stabili dal D.M. stesso.

     

  3. Cos’è il PM10?

    Il PM10 è l’insieme delle polveri sospese in aria con diametro aerodinamico inferiore ai 10 µm . La caratteristica di tale inquinante è quella di penetrare nel sistema respiratorio, oltrela laringe. Al proposito, è in effetti definita come la “frazione toracica delle polveri”. In realtà, più la dimensione del particolato è piccola più è pericolosa. Il PM2.5, ad esempio, con diametro inferiore ai 2.5 µm tende a depositarsi nella zona tracheobronchiale. Solo la parte inferiore ad 1 µm riesce infine a giungere negli alveoli polmonari. La composizione del PM10 è variabile, in quanto le particelle possono avere origine diverse. Può contenere solfati, nitrati, metalli pesanti, particelle carboniose.

     

  4. Cos’è l’ozono?

    L’ozono (O3) è una molecola composta da tre atomi di ossigeno. E’ un forte ossidante, e come tale è pericoloso se respirato o viene a contatto con tessuti biologici di animali e soprattutto di vegetali. Sono al proposito stati evidenziati effetti negativi rilevanti sulle colture e sulle foreste. L’ozono, danneggia altresì materiali quali la gomma, che tende a perdere la sua elasticità, o il ferro, che arrugginisce più velocemente. Lo strato di ozono a25.000 m di altezza è, per altro, in grado di filtrare i raggi ultravioletti. Si può quindi dire che è indispensabile alla vita quando è nella stratosfera (e quindi ben più in alto delle cime più elevate) ma diventa pericoloso se è nella troposfera, ossia nella parte di atmosfera più bassa, a diretto contatto con il suolo e con gli esseri viventi.